Se la formazione delle menti e delle coscienze giovanili nella scuola moderna, fatta oggi per necessità e quasi totalmente con opera collettiva, non è completata da un’educazione e istruzione strettamente individuale e personale, affidata alla scienza e alla vocazione di un maestro, nel senso che a questa parola si dava nelle scuole d’arte della rinascenza (ed io oso pensare per tutti ad una scuola nella quale il tempo dell’istruzione collettiva sia almeno uguale a quello destinato all’educazione privata e individuale), se inoltre la parte dello studio mnemonico e della cultura passiva, che deve pur stare alla base di ogni testa ben fatta, non è completata e ravvivata da un lavoro di ricerca personale, dallo stimolo all’esercizio delle tendenze individuali, la scuola finisce per diventare una monotona matrice di figurini umani e una macchina rotativa per la stampa di diplomati e laureati.
Un pensiero su “Don Carlo Gnocchi – 1950”
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